lunedì 1 luglio 2013

Ma... è impazzito o sta scherzando?


Stai tornado da una nuova giornata in facoltà, avevi un po' perso l'abitudine, non di svegliarti prima dell'alba, quello lo fai ogni giorno e non sai perché, ma di prendere il treno un'ora e mezza prima per arrivare a lezione appena in tempo.

 Questo breve corso estivo però ti intrigava già da un po' e, nonostante la tua amica, quella con cui ormai fai praticamente tutto all'università, non sia venuta, hai deciso di andare lo stesso, senza neanche cercare di convincerla. In realtà forse la sua assenza è stata una spinta in più, volevi ricordarti com'è essere solo, volevi scoprire se saresti sopravvissuto e se eri ancora capace di conoscere persone nuove.

 Sorpresa! La solitudine non ti ha ucciso, non ti è piaciuta, ma la puoi gestire e ti ricordi ancora come si avvicina uno sconosciuto -le sconosciute non hai mai dimenticato come incontrarle, la tua tendenza a trovarti più a tuo agio con le persone del sesso opposto è una delle tue tante stranezze particolarità- nel giro di mezz'ora ti trovi a conoscere un tipo con cui probabilmente darai l'esame visto che è un lavoro di gruppo.

 La tua amica, quella che non è venuta, si fa viva, ti chiede come va, le racconti un paio di sciocchezze e le dici che più tardi, tornando, passerai da lei. Non c'è una vera ragione, si, ti piace stare con lei, almeno il più delle volte e sai che piace anche a lei, nonostante il vostro rapporto negli ultimi mesi sia cambiato raffreddandosi un po'. Siete abituati a vedervi spesso, con la scusa dello studio di solito e stavolta erano 4 o 5 giorni che non vi incontravate. Tu sai che nel fine settimana non ci sarai, hai appena prenotato un weekend fuori per te e la tua ragazza -che ti ostini a non definire tale- e in qualche modo ti pesa stare una settimana senza incontrare la tua amica.


 Dopo 10 ore full-immerision di corso, finalmente sei sul treno del ritorno, sul primo dei tre treni che dovrai prendere, lei non abita nella tua città, ma almeno è sulla stessa linea, poteva andare peggio.

 Arrivi. Lei e la sorella devono uscire, questione di mezz'ora, lasci la borsa in cucina e le accompagni, vai un po' in giro con loro e il giovane e adorabilmente pestifero cane. La tua amica ha appena parcheggiato, sua sorella scende alla ricerca di un parchimetro e torna con il telefono in mano, sta chiacchierando con qualcuno, la tua amica le dice di prendere il cane, che oggi ha scoperto quanto è comodo sedersi sulle tue gambe, lei però, la sorella, è troppo impegnata a scrivere su whatsapp o facebook o twitter per tenere un guinzaglio, così senza pensarci due volte le risponde urlando

 -Se quello scende e da una mano invece di stare lì senza fare un cazzo, tutto è più facile!

 si, "quello" sei tu, quello che non fa un cazzo, come se ci fosse bisogno di due persone per tenere al guinzaglio un cane di 5 chili. Sorvoli. Conosci il suo carattere, è acida e ormai dopo più di un anno te ne sei fatto una ragione, scendi e prendi il cane. Lei non contenta continua ad urlarti contro

 -Non hai chiuso la macchina! Una cosa ti avevo chiesto di fare...

 Vorresti ignorarla, ma le fai notare che ti chiede sempre di fare qualcosa. Non vuoi litigare, sei stanco, hai mal di testa e la tua serata deve ancora cominciare, domani è il compleanno della tua ragazza -che ti ostini ancora a non definire tale- e stasera devi darle il tuo regalo, comprato solo a metà e poi, a pensarci bene, praticamente tu e la tua amica non vi siete ancora parlati.

 Passeggi con loro che per la cronaca sono uscite solo perché la sorella deve comprare qualcosa, stai finalmente un po' con la tua amica, il mal di testa è fortissimo -soffri di cefalea a grappolo e quando dici fortissimo c'è un motivo- e nemmeno ricordi bene di cosa avete parlato, sicuramente del regalo o del corso. L'acquisto è fatto e potete tornare. Hai tutto il tempo di prendere il treno delle 8, quelle di sera ovviamente, arrivare in mezz'ora, comprare l'altra metà del regalo e correre a casa a lavarti, farti bello e pregare che il mal di testa passi.


 NO! Troppo facile. La sorella vuole un gelato, convince la tua amica e ti chiede di andare tu a prenderlo, le dici di no, lei insiste, a quanto pare non sa tenere due coni in mano. Se non vuoi entrare tu, almeno dovresti accompagnarla ti dice, come se per te facesse differenza. Siamo onesti, non ti costava niente andare a prenderli tu quei due gelati, l'hai fatto altre volte e certamente l'avresti fatto ancora se lei non avesse passato gli ultimi 5 minuti a insultare la tua ragazza. La cosa ti da fastidio e lei lo sa, ma non le importa, fa parte del suo carattere prendersi una confidenza che non le spetta.

 Finalmente va e la tua amica, pensierosa già da un po', ti chiede cos'hai, non le dici degli insulti, non sai bene perché ma inventi una scusa. Ti lasciano il cane mentre mangiano il gelato ti fa piacere e cerchi di non fargli infilare in bocca ogni cartaccia portata dal vento, ma hai solo 4 arti grazie a Dio e c'è un limite a quello che puoi controllare, il cane si trova con una carta in bocca. Gliela togli ma sua sorella ha già cominciato a dirti che non sai fare niente. Ancora una volta sorvoli, le hai appena negato un favore e ti piace pensare che quel commento sia una specie di vendetta e non semplice stupidità.

 Siete di nuovo in macchina, ora è la tua amica a prenderti in giro su quello che succederà nel weekend romantico, ma lei può, lei è la tua amica e, per tanti versi, la tua anima gemella. Arrivate sotto casa loro. Tra poco meno di venti minuti passa il tuo treno e tu devi solo recuperare la borsa, dopodiché te ne bastano 4, correndo, per arrivare alla stazione.

 La tua amica si rimbambisce, forse le hai passato un po' di mal di testa -magari c'è troppa empatia- sbaglia strada, nulla di grave, ripassate sotto casa sua e proponi alla sorella di accompagnarti a prendere la borsa, lei ti ignora, lo dici ancora, lei ti risponde che dovete parcheggiare. Siete bloccati nel traffico a 3 metri dal loro portone, pensi di esserti spiegato male e ci riprovi

 -Saliamo noi due a prendere la borsa, così non perdo il treno.


 Ti dice che la tua amica non si ferma -oddio sul serio? Siete bloccati nel traffico!- e che ormai hai perso il treno.  Non è vero, hai 13 minuti, senza contare i ritardi che hanno reso celebre l'industria ferroviaria. Ride. Ride mentre tu vedi disintegrarsi il tuo progetto, arriverai tardi e non potrai comprare il regalo, certo il weekend è salvo, ma era solo metà della sorpresa. Sbotti. Non è tanto la situazione a infastidirti, quanto la strafottenza con cui ride quando basterebbe scendere e percorrere pochi metri a piedi per risolvere tutto. Non si tratta di aiutarti, solo di non crearti nuovi disagi, ma no, lei se ne frega, non è un suo problema. Continua a ridere, chiede alla tua amica se sei impazzito o stai scherzando mentre lei ti guarda dallo specchietto con una faccia che non sai decifrare. Triste? spaventata? arrabbiata? per un attimo credi che si senta in colpa. Non lo sai e continui a non saperlo.

 Poi si convince, scendi dalla macchina, saluti la tua amica e ti rendi conto che c'è qualcosa che non va. Arrivi alla stazione e salti sul treno mentre le porte si stanno chiudendo. Ora puoi rilassarti e capisci che vuoi far sapere alla tua amica che non ce l'hai con lei, non ce l'hai mai avuta con lei, ma solo con sua sorella. La chiami, non ti risponde. Sai di aver visto il suo telefono in cucina mentre lei parcheggiava, forse non è ancora tornata a casa. Però lei non ti richiama e allora quello che era solo un dubbio diventa una certezza. Si è schierata con sua sorella.

 Non volevi che si schierasse con te, non è facile, ma speravi che capisse che non sei il pazzo, che hai semplicemente messo i tuoi interessi al livello dei loro, non davanti. Volevi solo ripristinare la parità. All'improvviso ti domandi se invece non ti stia sbagliando, se non sia il tuo comportamento quello socialmente inadeguato, se la normalità implichi l'accettare che ti si faccia perdere un treno per pura pigrizia, mentale prima ancora che fisica.

 Subito dopo però immagini le parti invertite e sai, con assoluta certezza, che lei, la sorella, avrebbe insistito fino a sfinirti e sarebbe stata capace di proporti di prenderle la borsa che aveva lasciato da te e portargliela alla stazione mentre tua sorella la accompagnava in macchina.

 Fortunatamente non hai il tempo di pensarci ancora, devi correre a finire i preparativi, vai a prendere la tua ragazza -stando sempre attento a non definirla così- la porti fuori, a mezzanotte le dai una valigia visto che presto partirà per un dottorato e pensa che non ti dispiaccia. All'interno c'è la prenotazione del vostro weekend. Le piace, lo ama, è felice e tu lo sei di riflesso. Poche ore di sonno e partite. Hai beccato l'unica settimana nuvolosa dell'intera estate, ma per fortuna avete la piscina al coperto, la spa che lei adora e, come la tua amica aveva predetto, pochi motivi per uscire dalla camera.

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